La Santa Sede sceglie la trasparenza del bilancio

La Santa Sede pubblica il bilancio consuntivo del 2019. E mentre le cronache di questi giorni squadernano malversazioni, ipotesi di truffa, indagini attorno ad un immobile di Londra acquistato in un’opaca operazione della Segreteria di Stato, e mentre nel piccolo Stato pontificio è giunta la delegazione di Moneyval per la periodica visita sull’anti-riciclaggio e il contrasto al finanziamento del terrorismo internazionale, la Santa Sede registra un deficit di appena 11 milioni di euro (entrate per 307 milioni di euro, spese per 318), a fronte di 50 dell’anno precedente, appianato dai ricavi degli altri enti del Vaticano. Un bilancio solido, insomma – sebbene le previsioni per l’anno prossimo, a causa della pandemia da coronavirus, fanno prevedere un’impennata del deficit congiunturale – con entrate fisse e finanziamenti oculati che garantiscono una miriade di attività e fanno navigare la barca di Pietro in acque tutto sommato tranquille.

«Chi chiede trasparenza ha ragione. L’economia della Santa Sede deve essere una casa di vetro. Questo è quel che il Papa ci chiede», afferma in una intervista a Vatican News il prefetto della Segreteria per l’economia, il gesuita spagnolo Juan Antonio Guerrero. «I fedeli hanno il diritto di sapere come usiamo le risorse nella Santa Sede. Non siamo proprietari, siamo custodi di beni che abbiamo ricevuto».

A differenza del passato, il bilancio riguarda solo la Curia romana, ossia la Santa Sede, pari al 35% del budget vaticano complessivo, e non è dunque il bilancio consolidato che comprenderebbe anche Stato della Città del Vaticano (pari al 15%), Ior (17%), altre fondazioni e fondi, quali il fondo pensione (24%) e, infine, l’Obolo di San Pietro (6%) e un altro fondo riservato della Segreteria di Stato, pari al 3% del totale, assurto all’onore delle cronache perché da lì sono stati attinti i soldi per la compravendita dell’ormai celebre palazzo di Slogane Avenue 60 a Londra. Il bilancio, elaborato dalla Segreteria per l’Economia, è stato presentato al Consiglio per l’Economia presieduto dal cardinale Reinhard Marx. Se in passato veniva pubblicato un bilancio consolidato molto generico, adesso il budget è denso di dettagli.

(Famiglia Cristiana)