Distretto Sociale dell’Opera Barolo

Torino è la città dei Santi Sociali, religiosi e laici – Don Bosco, Cottolengo, Cafasso, Murialdo, Allamano, Frassati, Valfrè, Faà di Bruno, Marello – che hanno dedicato la loro vita al sostegno dei più deboli e degli emarginati, degli ultimi. Sono loro che, nell’Ottocento, in una città in crescita ma priva di assistenza pubblica, hanno dato vita a Opere e Istituti, diffusi in varie parti del mondo. Tra di loro si colloca anche la Marchesa Giulia di Barolo che, con il marito Tancredi, rivolge la sua attenzione soprattutto alle donne.

In quella che allora era parte della prima periferia nord della città di Torino la Marchesa avvia quello che oggi, nella fedeltà al suo primo impulso, è il Distretto Sociale dell’Opera Barolo. Siamo nel Borgo Valdocco, un tempo chiamato Vallis Occisorum (dove, appunto, avvenivano le esecuzioni capitali nella prima metà dell’Ottocento). Qui, i Marchesi di Barolo Giulia e Tancredi aprono un primo “Rifugio” per le donne uscite dal carcere.

In quegli anni molti affluivano dalle campagne a Torino in cerca di lavoro, spesso riuscendo a vivere solo in condizione precarie, non di rado disperate, specialmente le donne. A loro si indirizza, dal 1814, l’impegno di Giulia (vedi nota, in fondo all’articolo), non pensato come soccorso caritativo in sé, ma come complesso di interventi tesi ad aiutarle per renderle in grado di costruire il proprio destino, grazie all’alfabetizzazione, all’istruzione professionale, alla pratica religiosa. Sempre coinvolgendo nei progetti, in un’ottica di sussidiarietà, le autorità del Governo Sabaudo, che dal canto loro assicurarono a quelle opere sostegno economico e organizzativo.

Anche oggi i servizi erogati dal Distretto sono il frutto un sistema di alleanze di Chiesa locale, volontari e Istituzioni (Regione, Città di Torino, Compagnia di san Paolo e Fondazione CRT)

Collocato tra via Cottolengo e via Cigna, il “Distretto Sociale”, un unicum nel nostro paese, oggi mantiene vivo il messaggio dei Marchesi, in quella che è una vera e propria cittadella della promozione umana. In un complesso di edifici di proprietà dell’Opera Barolo, varie realtà garantiscono con il loro lavoro ogni anno servizi fondamentali, diurni e residenziali, a migliaia di persone in difficoltà.

Oggi vi operano:

L’ Ufficio Pastorale Migranti: costituito dalla Diocesi di Torino per accompagnare e sostenere la Chiesa locale nella cura dei Migranti, in collaborazione con Comune, Provincia, Regione, ha reso e rende possibili migliaia di interventi annui, a titolo gratuito, a favore dei migranti stranieri, migranti italiani, Rom, Sinti, nomadi. Si tratta di servizi di accoglienza, ascolto e informazione sulle risorse offerte dal territorio cittadino, sostegno per inoltro di pratiche di soggiorno e cittadinanza, ricongiungimento famigliare, corsi di lingua italiana, sostegno a richiedenti asilo politico, e rifugiati.

L’UPM si adopera anche per sostenere le comunità cattoliche straniere (celebrazioni in lingua, catechesi per adulti, percorsi di inserimento nelle Parrocchie…). Promuove il dialogo ecumenico con le confessioni cristiane non cattoliche e tra confessioni religiose diverse …

L’AssociazioneCamminare Insieme”: nasce nell’aprile del 1993, con l’intento, condiviso da un gruppo di persone provenienti da realtà parrocchiali torinesi e da ambienti laici, di fornire assistenza medica qualificata e gratuita a tutti coloro che non possono usufruire del Servizio Sanitario Nazionale. Si sono così aperti spazi di ascolto, accoglienza, prevenzione ed educazione sanitaria. Nello stesso edificio nel quale Giulia di Barolo aveva aperto l’Ospedaletto Santa Filomena dedicato alle bambine disabili e nel quale si praticavano cure omeopatiche, ogni anno vi operano medici che a titolo volontario erogano migliaia di interventi a persone in difficoltà.

Casa Cilla: è un’Associazione che, nel Distretto, gestisce e mette a diposizione alcuni piccoli appartamenti per l’accoglienza dei malati e dei loro famigliari che per ragioni sanitarie devono spostarsi dalla loro residenza per ricevere cure in centri ospedalieri specializzati. All’interno della Casa gli ospiti hanno la possibilità di condurre una vita famigliare, di condividere alcuni momenti con gli altri ospiti e con i volontari dell’Associazione.

Fondazione don Mario Operti: si rivolge a chi vive uno stato di disagio, a rischio di esclusione sociale. Promuove iniziative riguardanti la casa, il lavoro, l’educazione e l’orientamento lavorativo. La Fondazione lavora per avviare le persone verso una piena autonomia, superando la mera assistenza economica. Si adopera perché per loro sia praticabile il diritto allo sviluppo eall’iniziativa economica, e conseguente equo accesso al credito,sulla base di impegni precisi da parte dei richiedenti.

Cooperativa Accomazzi: nasce per dare risposte ai bisogni sociali, educativi ed occupazionali delle persone. Lavora per e con i bambini, i ragazzi e le loro famiglie, per rispondere alle loro esigenze di mantenere il proprio benessere anche in caso di traumi, separazioni, violenze domestiche, abusi, percorsi migratori difficili. Qui il Gruppo appartamento gestisce piccoli alloggi che permettano di conservare i rapporti famigliari delle ospiti. Gli educatori vi svolgono un’azione di accompagnamento senza mai sostituirsi alla figura genitoriale. La Cooperativa opera anche al di fuori del Distretto con altre iniziative offrendo una residenza per ospitalità condivisa tra per studenti universitari e sta avviando un nuovo progetto per supportare le famiglie nell’accogliere un bambino nei primi giorni di vita.

CISV (Comunità Impegno Servizio Volontariato): fondata nel 1961, è una Associazione comunitaria senza scopo di lucro, laica, indipendente, impegnata nella lotta contro la povertà e per i diritti umani. Come organizzazione non governativa realizza progetti di cooperazione internazionale, con l’obiettivo di favorire l’autosviluppo delle comunità locali. Agisce in appoggio alle organizzazioni contadine e alla società civile in 12 paesi del mondo, in Africa e in America Latina. In Italia opera nelle scuole e nei quartieri periferici, occupandosi dieducazione alla cittadinanza globale, proponendopercorsi formativi di animazione e dialogo interculturale per studenti e docenti. Nel Distretto Sociale Barolo svolge attività di accoglienza di donne rifugiate politiche, in struttura residenziale.

Centro Torinese di Solidarietà: dal 1983 rivolge la propria attenzione a persone e famiglie che affrontano il disagio legato a problemi di dipendenza patologica da sostanze legali e illegali e da gioco d’azzardo. Cura per lloro un approccio personalizzato e interdisciplinare che unisce percorsi di ascolto, diagnosi, accompagnamento psicologico, adeguata assistenza medica, aiuto e sostegno alle famiglie. Il Centro si articola in più sedi cittadine, per categorie diverse di utenti.

La Bartolomeo & C.: l’Opera Barolo collabora con questa associazione che si occupa di persone senza fissa dimora con la co-progettazione di attività di fundraising ed eventi di accoglienza dedicati ai loro assisiti. L’Associazione prende il nome da Bartolomeo, un barbone che nel 1979 la fondatrice Lia Varesio e i primi volontari trovarono morto di freddo sotto un cumulo di stracci e cartoni nel centro di Torino. Tra i servizi che l’Associazione offre vi sono: un centro di ascoltopresso la sede di via Camerana 10/A; accoglienza notturna presso il dormitorio “Il Bivacco”; ricreazione pomeridiana presso il Centro Diurno; attività di socializzazione (pranzi, cene, gite); monitoraggio notturno dell’utenza sul territorio.

Housing Giulia:complesso di 3.000 metri quadri, completamente riqualificato in quello che fu il Rifugio delle Maddalenine (vedi nota in fondo articolo)nasce da un’emergenza: quella della casa. Molte sono le famiglie in condizioni di stress abitativo, perché non possono permettersi un affitto normale, o perché hanno subito uno sfratto. Ma ci sono anche lavoratori, soprattutto giovani, che hanno contratti di collaborazione così brevi e incerti, che non possono prendere una casa per un periodo lungo. E poi sempre più numerosi sono coloro che viaggiano e che cercano un luogo dove stare bene per qualche giorno. Housing Giulia nasce dall’intercettazione di queste differenti necessità, in collaborazione con la Regione, il Comune e la cooperativa Di Vittorio. La sua gestione è’ affidata alla cooperativa Co-abitare, per un’ospitalità temporanea (da 3 a 36 mesi) in circa 50 unità abitative a quasi 100 persone in situazione di momentanea difficoltà abitativa e anche come residenza universitaria.

Istituto delle figlie di Gesù Buon Pastore: l’istituto S. Maria Maddalena è stato in origine la Casa Madre della congregazione Colbert di Barolo. Tale attività educativa è proseguita per circa 150 anni. Attualmente nella casa vengono svolte diverse attività educative.

Cooperativa sociale Mirafiori: è un centro di ricerca e di attività in campo psico-pedagogico che gestisce attività diurne e residenziali per bambini e ragazzi. Nel Distretto sociale la Cooperativa, in coordinamento col Comune di Torino, gestisce dal 2003 la Comunità “Giulia” per bambini di età compresa tra i 6 e i 17 anni con problemi di disagio psicologico e sociale. La Comunità diviene la loro dimora abituale per un periodo variabile (breve, medio, lungo) a seconda delle necessità, nel rispetto delle diversità di sesso, provenienza, religione…

Brevissima annotazione storica: l’attività dei Marchesi Barolo (proseguita dalla sola Marchesa dopo la morte del marito nel 1838) non si limitò al solo Distretto Sociale, ma si dipanò nel territorio di Torino e provincia e altrove ancora:

1814: inizio attività nelle carceri femminili torinesi. 1820: apertura scuola per ragazze in Borgo Dora. 1823: inizio attività “Rifugio” (accoglienza ragazze e donne povere, educazione e reinserimento sociale e lavorativo). 1829: apertura sale d’Asilo a Palazzo Barolo. 1831: avvio attività del “Rifugino” (accoglienza ragazze a rischio, minori di 15 anni) 1833: fondazione della “Congregazione delle suore di Santa Maria Maddalena” (alcune donne ospiti avevano chiesto di poter abbracciare la vita religiosa). 1837: fondazione scuola femminile di Altessano. 1840: fondazione delle “Suore di Sant’Anna”. 1843: istituzione dell’ “Opera delle Maddalenine” (per ragazze a rischio). 1845: inizio attività “Ospedaletto di Santa Filomena” (per ragazze disabili povere) 1846: costituzione delle prime tre famiglie operaie a Palazzo Barolo. 1847: realizza una casa per 30 orfane che sono chiamate “Giuliette”. 1849: istituisce un Asilo infantile a Castelfidardo. 1857: realizzazione “Laboratori San Giuseppe” (educazione e istruzione professionale per ragazze povere). 1862: inizia la costruzione della chiesa di Santa Giulia, in Vanchiglia.

Osvaldo Aime