Volontariato internazionale: l’uomo è un ponte.

Il volontariato internazionale può essere un’esperienza densa di significati e può rappresentare l’acquisizione di una nuova coscienza sul mondo che ci circonda. Immergersi per un periodo in una nazione ed una cultura molto diverse dalle nostre (Africa, Centro-Sud America, Asia), spesso in condizioni disagiate e di emergenza umanitaria (calamità naturali, squilibri climatici, povertà, malattie, guerre…), costituisce non solo un grande atto di solidarietà ma anche un prezioso contributo alla crescita personale.

Può essere un’esperienza temporanea (missioni umanitarie, campi di lavoro…), ma può anche diventare una scelta di vita da svolgere nell’ambito di associazioni di volontariato. Accessibile a chiunque che fortemente motivato abbia spirito d’iniziativa e di adattamento, una buona capacità di lavorare in gruppo, consapevole di quello che si dispone a fare.

Il cristiano che va in questa direzione risponde a pieno alla vocazione missionaria della Chiesa, che guarda a tutto l’uomo, a tutti gli esseri umani, in un’aspirazione mondiale alla fraternità. In consonanza con quella che Papa Francesco chiama da sempre chiesa in uscita, volta a “cercare i lontani, arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi”, di casa propria e non (“ero straniero e mi avete accolto”, Mt 25, 35c), “a condividere una stessa speranza, una stessa storia d’amore, sognando la vita insieme, in un’aspirazione mondiale alla fraternità.”

Una chiesa attenta soprattutto ai più poveri, quindi, alla difesa dei loro diritti, alla promozione della giustizia e della pace, alla salvaguardia del creato. “Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!” (Fratelli tutti)

Per questo, il servizio che il volontario offre (il proprio lavoro, il proprio tempo, le proprie risorse), ognuno col proprio carisma, non può essere disgiunto da un atteggiamento di ascolto e di attenzione ai valori culturali e spirituali dell’altro, da una capacità di autentico dialogo interculturale ed interreligioso, di condivisione e di compassione dei destini di tanti, molto meno fortunati di noi.

E’ una chiamata a essere veramente se stessi, a proiettarsi verso ciò che è fuori di noi, dalla nostra cerchia di affetti e conoscenze, tanto più se esula dal nostro orizzonte identitario, dalla nostra tradizione, cultura, credo religioso…, e arriva da altre sponde. Diversamente, “rimanere chiusi nella propria identità equivarrebbe a perdersi. Ci si ri-conosce e ci si costruisce mediante il contatto e lo scambio con l’altro, tra le rive rassicuranti nostrane e quelle dell’altro. L’uomo è un ponte” (dall’epigrafe sul ponte sul fiume Reno che unisce Strasburgo a Kehl, la Francia alla Germania, di Jean-Pierre Vernant,).

Se questi sono presupposti necessari, il volontario sa di dover mettere in conto dall’inizio un serio impegno formativo che gli permetta una crescita costante e l’acquisizione della professionalità richiesta dalla situazione in cui va ad operare, senza appiattirsi su dimensioni tecnicistiche o che privilegino interventi prettamente economici, disattenti a una crescita umana integrale.

Crescita che può essere perseguita solo lavorando all’instaurazione di condizioni di giustizia, lottando contro la tendenza all’appropriazione dei beni da parte di alcuni, ad un uso discriminatorio del potere. Dimensione politica sempre implicita in ogni atto delle Organizzazioni di volontariato locale e internazionale che vogliano rifuggire sia dal fare dei poveri un’occasione di guadagno (Papa Francesco), sia da opere altruistiche che non promuovono l’autonomia dell’altro, che riducono l’altro alla passività, perseguendo invece interventi mirati a intaccare le cause strutturali della povertà (la disuguaglianza, la mancanza di un lavoro e di una casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi…), in spirito di solidarietà tra individui e tra comunità -perché nessuno si salva da solo-, di universalità e di pace fattiva.

Come han continuato a fare, anche in tempi di pandemia, quando la tentazione di ritrarsi al sicuro da contaminazioni, dal rischio di contrarre il virus letale era davvero forte, le ONG internazionali (e locali). Hanno continuato a operare dove sono sempre state, accanto ai più deboli, dove il bisogno è maggiore, nell’ ”ultimo miglio” delle situazioni più difficili, nei Paesi più poveri o in guerra o dove i disastri climatici creano sacche di povertà, in parti lontane dal nostro mondo, dove le situazioni delle comunità e della sanità sono molto più fragili che da noi. Spesso silenziose, senza tanti proclami, nonostante alcune voci denigratorie contro di loro. Sempre ascoltando e dando voce a “pensieri, sorrisi, sforzi, sguardi, a tutto ciò che tende all’altra sponda, come verso una meta. Perché tutto è passaggio, è un ponte le cui estremità si perdono nell’infinito, perché la nostra speranza è su quell’altra sponda” (Ivo Andric, Racconti di Bosnia). Perché, poi, a ben guardare, noi stessi italiani siamo forgiati da millenni di scambi, di migrazioni, di incroci con altri venuti da lontano e ora fusi insieme in modo indistinguibile: fenici, greci, celti, germani (i cosiddetti ”barbari” giunti con la fine dell’impero romano), bizantini, arabi, normanni, francesi, spagnoli e, più recentemente, africani (magrebini in un primo tempo e subsahariani poi), palestinesi, libanesi, argentini e cileni, siriani e afghani, in fuga da guerre e dittature; rumeni, albanesi, cinesi, filippini, cingalesi, sickh …, in fuga da varia povertà e profonda miseria. (Senza entrare nel merito di responsabilità storiche dell’Occidente e quindi anche nostre per lo stato in cui versano queste popolazioni).

Un cocktail genetico e culturale da sempre in evoluzione. Testimoniato dalla straordinaria varietà del nostro DNA. Quella italiana, infatti, è la popolazione europea con la maggiore ricchezza genetica d’Europa (UNIBO Magazine, 22 maggio 2020). Perché il nostro Paese è un ponte naturale aperto non solo alla contigua Europa, ma anche all’Asia di cui siamo una propaggine, alla vicinissima Africa e, col progredire delle comunicazioni, pure alle Americhe, con poche ore di volo. Anche per tutte queste ragioni, “gli altri siamo noi”! Siamo anche quei ”loro” che ora a noi appaiono e sono lontani storicamente nel tempo, e oggi geograficamente; lontani e diversi per cultura, lingua, tradizioni, fedi religiose… Noi siamo anche quei “loro” che si muovono con noi sotto lo stesso cielo e a cui guardano con consapevole strabismo le ONG internazionali.

Sono davvero tanti gli attori presenti e attivi sul campo del Volontariato internazionale, di livello istituzionale o privato, e va annotato che in genere l’aiuto allo sviluppo a livello internazionale è cresciuto in termini di volumi per l’intervento delle agenzie governative (pur con tendenza alla stagnazione negli ultimi anni), ma soprattutto grazie al contributo dei singoli cittadini. Anche se il livello complessivo dei finanziamenti rimane sempre insufficiente rispetto ai bisogni e ai tempi. Anche il numero degli aspiranti volontari è in aumento (ad esempio, per l’anno 2021, le domande per il servizio civile – che prevede anche l’opzione per l’estero – allo scadere del 17 febbraio, termine ultimo per presentare domanda di partecipazione, sono state 125.286 per 55.793 posti disponibili).

A livello istituzionale vanno ricordati il Servizio Civile Universale e il Corpo Europeo di Solidarietà.

Il Servizio Civile Universale

Il Servizio Civile Universale è l’opportunità messa a disposizione dal Dipartimento delle politiche giovanili e il Servizio Civile Universale per i giovani dai 18 ai 29 anni non compiuti, che possono decidere di scegliere volontariamente di vivere un’esperienza di 12 mesi presso un ente (Associazioni di volontariato, Associazione di promozione sociale, Cooperative sociali, ONG, comuni, comunità montane, Università, USL ecc.) come parte attiva di un progetto che si svolge nei settori dell’assistenza, dell’ambiente, dell’educazione e promozione culturale …, sia in Italia che all’estero (Paesi dell’ area UE o extraeuropei), secondo i progetti presenti nei bandi ordinari e straordinari del Servizio Civile.

E’ una scelta di impegno e partecipazione, che garantisce ai giovani un’importante e unica occasione di crescita personale e professionale, un’opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, promuovendo e contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro e di altri Paesi.

Il Servizio Civile prevede un rimborso mensile (più un’indennità aggiuntiva giornaliera per i volontari che prestano servizio all’estero), nonché la copertura assicurativa e l’attestato di fine servizio (attestato che può essere riconosciuto come punteggio aggiuntivo nei concorsi pubblici o che può essere utile per equiparare il servizio svolto ai tirocini curriculari universitari).

Corpo Europeo di Solidarietà

E’ un’esperienza di volontariato internazionale di lungo periodo all’estero, nei paesi membri dell’Unione Europea. Consente a tutti i giovani (non contano titoli di studio né di cittadinanza) dai 18 ai 30 anni di vivere fino a 12 mesi all’estero prestando la propria opera in un’organizzazione no-profit. Finanziato dalla Commissione Europea, ha l’obiettivo di migliorare le competenze dei giovani.

L’ESC (un tempo Sevizio Volontario Europeo) è completamente gratuito per chi partecipa. Le spese di viaggio all’andata e al ritorno, vitto e alloggio sono coperti dal programma. Inoltre il volontario riceve un pocket money mensile per le piccole spese e ha diritto ad alcuni giorni di “ferie”, oltre al riposo settimanale.

I temi dei progetti ESC, e quindi le attività da svolgere, spaziano in tutti i campi in cui sono attive le organizzazioni no-profit: dall’assistenza ai disabili, agli anziani o agli ammalati all’animazione con i bambini, gli adolescenti o i giovani, dall’educazione ambientale all’ecologia e allo sviluppo sostenibile, dalla cultura alle arti, dalla musica al teatro, …

I progetti possono essere presentati da organizzazioni non governative, associazioni, enti o realtà locali senza fine di lucro, previo ottenimento del Quality Label, marchio di qualità che rappresenta il biglietto di ingresso di un’organizzazione al Corpo Europeo di Solidarietà e certifica che è in grado di garantire le condizioni necessarie affinché i giovani possano partecipare ad attività di solidarietà, in conformità ai principi e agli obiettivi del Corpo Europeo di Solidarietà.

Associazioni Non Governative:

Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS)

Il VIS è un’organizzazione non governativa, nata nel 1986, su promozione del Centro Nazionale Opere Salesiane. Si ispira al messaggio di San Giovanni Bosco e al suo sistema educativo preventivo. Opera in Italia e in 39 Paesi del mondo, in Africa, Medio Oriente, America Latina ed Europa, a servizio dei più deboli, soprattutto giovani in condizione di svantaggio e disagio. Si attiva quindi per fare rete in Italia, in Europa e nel resto del mondo per migliorare le condizioni di vita delle bambine, dei bambini, dei giovani in condizioni di povertà e vulnerabilità (bambini e bambine di strada, minori vittime di violenze, bambini e bambine ex-soldato), cerca di prevenire il traffico di esseri umani creando le condizioni per una vera alternativa alla migrazione irregolare. Cura la formazione professionale, l’accesso al lavoro, il reinserimento sociale dei giovani; garantisce il sostegno agli insegnanti e agli educatori per la loro formazione.

Il VIS si occupa di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale anche attraverso gli strumenti del sostegno a distanza e del sostegno alle missioni salesiane nel mondo.

Come agenzia educativa promuove e organizza attività di sensibilizzazione, educazione, formazione per lo sviluppo e la cittadinanza mondiale, nella convinzione che attraverso l’educazione e la formazione si possano combattere alla radice le cause della povertà estrema. Il VIS ha lo status speciale di organismo consultivo riconosciuto dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. È accreditato presso ECHO, la Direzione generale per gli aiuti umanitari e la protezione civile della Commissione Europea. È parte anche di una rete internazionale di ONG di ispirazione salesiana.

FOCSIV (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario)

E’ la più grande federazione italiana di Organismi cristiani di cooperazione e volontariato internazionale, che lavora per “promuovere lo sviluppo di tutte le persone e dell’intera persona umana“, sia nel nord che nel sud del pianeta. Pensando a un mondo di giustizia, di pace e di fraternità tra le comunità e i popoli. Un mondo da costruire insieme, nel rispetto del creato, nel quale ogni persona, possa realizzarsi in piena dignità.

Oggi ne fanno parte 87 Organizzazioni (vedi elenco su “Ong area FOCSIV”) che operano in oltre 80 paesi del mondo. E’ stata fondata nel 1972, per contribuire alla lotta contro ogni forma di povertà ed emarginazione, a tutelare la dignità umana e l’affermazione dei diritti umani e a promuovere la crescita delle comunità e istituzioni locali, in coerenza con i valori evangelici e la Dottrina sociale della Chiesa.

Dalla sua nascita (1972), FOCSIV e i suoi Soci, hanno impiegato oltre 27.000 volontari internazionali che hanno messo a disposizione delle popolazioni più povere il proprio contributo umano e professionale. Un impegno concreto e di lungo periodo in progetti di sviluppo nei settori socio-sanitario, agricolo-alimentare, educativo e formativo, di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, di difesa dei diritti umani e della parità di genere, di rafforzamento istituzionale.

Parallelamente, la Federazione promuove in Italia progetti, campagne di sensibilizzazione, di informazione e di educazione alla Mondialità e compie un intenso lavoro di lobbyng istituzionale per promuovere la giustizia sociale per tutti gli uomini e le donne del pianeta, facendosi carico della sfida culturale per il cambiamento e impegnandosi a incidere nelle politiche volte a costruire una società rispettosa dei diritti umani, equa e inclusiva, a livello globale e locale.

CUAMM – Medici con l’Africa

Nata nel 1959, a Padova (di area Focsiv), CUAMM è stata la prima ONG riconosciuta in Italia a scegliere di operare in campo sanitario per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo. Si impegna nella formazione in Italia e in Africa delle risorse umane dedicate, nella ricerca e divulgazione scientifica e nell’affermazione del diritto umano fondamentale della salute per tutti. I Obiettivi: * migliorare lo stato di salute in Africa: la salute non è un bene di consumo, ma un diritto umano universale per cui l’accesso ai servizi sanitari non può essere un privilegio; * promuovere un atteggiamento positivo e solidale nei confronti dell’Africa, ovvero il dovere di contribuire a far crescere nelle istituzioni e nell’opinione pubblica interesse, speranza e impegno per il suo futuro.

LVIA Associazione Internazionale Volontari LaiciServizio di pace

Opera per contribuire al superamento della povertà estrema, alla realizzazione di uno sviluppo equo e sostenibile ed al dialogo tra comunità italiane ed africane.

LVIA è stata fondata nel 1966 a Cuneo dal sacerdote-partigiano Aldo Benevelli, ispirandosi alla spinta riformatrice del Concilio Vaticano II e ai valori di giustizia e pace. Da allora, si adopera con professionalità e dedizione promuovendo i principi del bene comune e della cittadinanza attiva e responsabile.

LVIA è attiva in 10 Paesi africani e in quasi 60 anni, in collaborazione con partner internazionali e locali e con il supporto di migliaia di sostenitori, ha garantito acqua, salute e cibo; ha migliorato l’agricoltura familiare e la gestione delle risorse naturali; ha rafforzato la piccola imprenditoria e migliorato la qualità dell’ambiente; ha supportato l’inclusione e l’innovazione sociale a beneficio di milioni di persone. Durante le crisi umanitarie, LVIA affronta l’emergenza per salvaguardare la vita e la dignità delle persone e opera per migliorare le capacità delle popolazioni e delle istituzioni locali ad affrontare le crisi. In Italia, offre opportunità di educazione e di cittadinanza attiva, formazione alla cooperazione internazionale, viaggi di conoscenza in Africa, scambi giovanili e realizza percorsi d’inclusione in ambienti svantaggiati.

LVIA promuove l’intercultura e il volontariato come crescita personale e sociale, opera nelle scuole e con i giovani, partecipa a Campagne per i diritti umani e i beni comuni. LVIA ha il supporto di migliaia di cittadini, fondazioni, imprese, associazioni, Regioni ed Enti locali, l’Unione Europea, l’ONU, Ministeri e agenzie di cooperazione internazionale. E’ una ONG riconosciuta e verificata dal Ministero degli Affari Esteri Italiano e dall’Unione Europea.

LVIA è socio fondatore di FOCSIV e di Link 2007, altra associazione di coordinamento di 14 tra le più importanti e storiche Organizzazioni Non Governative italiane (vedi elenco nel sito omonimo “Link 2007”), nata per condividere e mettere in comune valori, conoscenze, esperienze e saper fare, per dare maggiore forza all’azione di cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario, valorizzandone le diverse specificità.

Ovviamente, sfuggono a questi brevi esempi di Associazioni le più note ONG come Emergency, Medici Senza Frontiere, Save the Children, ActionAid International e tante altre… per la cui conoscenza e approfondimento si rimanda agli specifici siti (come, del resto, per tutte le altre ONG sopra citate).