Francesco: trasformare l’economia della tratta in un’economia della cura

La creatività al servizio del bene, quella che anche il Papa più volte ha chiesto per promuovere la carità, combattendo la cultura dello scarto e promuovendo la tutela dei diritti umani. Dire no allo sfruttamento delle persone, accendere i riflettori su un dramma che riguarda donne ed uomini di ogni Paese è lo scopo dell’odierna Giornata Mondiale contro la Tratta degli Esseri Umani, indetta nel 2013 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e celebrata ogni anno il 30 luglio. Per l’occasione Papa Francesco, in un tweet pubblicato sull’account @pontifex, ha ancora una volta lanciato l’invito a costruire un’economia della cura: 

Nella Giornata Mondiale contro la Tratta, invito tutti a lavorare insieme alle vittime per trasformare l’economia della tratta in un’economia della cura. #CareAgainstTrafficking #EndHumanTrafficking #TalithaKum

La “cura” può fare la differenza. Anche contro la tratta

Avere cura del prossimo. Curare chi è ferito, come quei soggetti vittima della tratta delle persone. A quella cura guarda oggi Talitha Kum, la Rete Internazionale della Vita Consacrata contro la tratta di persone. Lo fa promuovendo la campagna “Care Against Trafficking”, lanciata una settimana fa e con la quale si vuole dimostrare che la cura può fare la differenza in ogni fase del percorso per combattere la tratta di persone: cura per chi è a rischio, cura per le vittime e cura per i sopravvissuti. Come una goccia d’acqua in un oceano, questa campagna ha già visto fiorire iniziative in ogni angolo del mondo, dal continente asiatico alla Colombia. 

I giovani ambasciatori 

Suor Gabriella Bottani

CMS, coordinatrice internazionale di Talitha Kum, presenta l’iniziativa nata in Asia e che intende gettare dei semi di speranza, basati sull’esperienza di chi è riuscito a vincere il dramma della tratta, senza cancellare ferite profonde, ma dimostrando che ripartire è possibile. Resistendo, combattendo e cercando sempre la luce in fondo al tunnel.

Oggi è una data importante nella quale accendere i riflettori su un problema che in realtà va affrontato nel quotidiano. La vostra iniziativa ha già prodotto dei frutti, in particolare nel continente asiatico protagonisti saranno i giovani, ambasciatori contro la tratta. 

Sì, oggi è un giorno importante perché le reti asiatiche, soprattutto del Sud e del Sud-Est hanno identificato dei giovani che, entrati in contatto con le nostre reti, hanno accettato la sfida di avviare un processo per poter essere degli ambasciatori. Sentinelle, presenze che promuovono una cultura di cura per contrastare la tratta nei loro contesti giovanili. Con noi, per portare avanti questa iniziativa, ci sarà Joy Ezekiel che è una delle strette collaboratrici di Talitha Kum e che accompagnerà questo progetto. Porterà una ricchezza importante che è la sua esperienza personale di sopravvissuta alla tratta. 

Ambasciatori, sentinelle, figure giovani in prima linea per questa battaglia. La testimonianza di chi ce l’ha fatta, storie positive che possono diventare un modello per chi magari pensa di non riuscire a farcela.

Andrea De Angelis – Città del Vaticano