“E’ l’umiltà il segreto che porta al Cielo”
Le parole del Papa per la solennità dell’Assunta
Festeggiamo Maria e preghiamo che ci accompagni nel cammino che dalla Terra porta al Cielo attraverso le strade della piccolezza e del servizio che hanno segnato la vita della Vergine e hanno fatto innamorare Dio. Lei “umile e alta” ci ricorda che Dio chiama anche noi ad un destino di gloria. Così Francesco ai fedeli di tutto il mondo riuniti per la recita dell’Angelus nella solenne festività di oggi.
Dio guarda il cuore e innalza chi serve
Come è diverso – fa notare il Papa – lo sguardo dell’uomo da quello di Dio: l’uno “ricerca la grandezza e si lascia abbagliare da ciò che è appariscente”, l’altro invece guarda il “cuore”, come è accaduto con Maria:
Oggi, guardando a Maria assunta, possiamo dire che l’umiltà è la via che porta in Cielo. La parola “umiltà” lo sappiamo deriva dal termine latino humus, che significa “terra”. È paradossale: per arrivare in alto, in Cielo, bisogna restare bassi, come la terra! Gesù lo insegna: «chi si umilia sarà esaltato» (Lc 14,11). Dio non ci esalta per le nostre doti, per le ricchezze, per la bravura, ma per l’umiltà. Dio è innamorato dell’umiltà. Dio innalza chi si abbassa, chi serve.
E così è stato con l’umile Maria la quale, come ripete il Magnificat, a sé non attribuisce altro e non ricerca altro che il “titolo” di serva. E questo deve far riflettere ciascuno di noi sulla nostra vita, suggerisce Papa Francesco, mettendo ancora una volta a confronto un atteggiamento umano e uno divino: il bisogno di affermarsi, di essere lodato e “primeggiare” con la capacità invece di” servire”, “ascoltare”, “tacere” e “fare un passo indietro”, disinnescando e non alimentando con le chiacchiere “litigi e discussioni”.
Gabriella Ceraso – Città del Vaticano