Commento al Vangelo di Giovanni Gv 6,1 – 5 (28/07/24)
Fratelli e sorelle in Cristo, in questo mirabile brano del Vangelo secondo Giovanni, vediamo ancora una volta la grandezza e la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo. Egli, che si prende cura delle nostre anime, non trascura anche i bisogni del nostro corpo.
Gesù, vedendo la grande folla che lo seguiva, mosso da compassione, si preoccupa di come dare loro da mangiare. Egli chiede a Filippo dove poter comprare del pane per sfamare tutti quei presenti. Questa domanda non è posta per ignoranza, ma per mettere alla prova la fede dei suoi discepoli, per insegnare loro a confidare nella provvidenza divina anche di fronte a necessità apparentemente insormontabili.
La risposta di Filippo e di Andrea riflette la nostra umana limitatezza: vedono solo la scarsità delle risorse e l’impossibilità di soddisfare un così grande bisogno con ciò che hanno a disposizione. Ma Gesù, che è il Pane della Vita, sa bene che ciò che è impossibile per l’uomo è possibile per Dio. Egli prende i cinque pani e i due pesci, rende grazie, e li distribuisce alla folla. Qui vediamo il mistero dell’Eucaristia prefigurato: con poco pane e pochi pesci, Gesù sfama migliaia di persone, così come con il suo Corpo e il suo Sangue egli nutre milioni di anime attraverso i secoli.
Non solo la folla viene saziata, ma avanzano anche dodici canestri di pezzi di pane. Questo numero non è casuale: rappresenta la pienezza e la sovrabbondanza della grazia divina, che non solo ci sazia, ma ci sovrabbonda. I dodici canestri possono anche simboleggiare le dodici tribù d’Israele, indicando che la salvezza portata da Cristo è per tutto il popolo di Dio.
La reazione della folla, che vede in Gesù il profeta promesso, ci mostra come i segni compiuti da Cristo siano testimonianza della sua identità divina. Ma vediamo anche come Gesù si ritiri quando capisce che vogliono farlo re. Egli non cerca la gloria terrena, ma la compie la volontà del Padre, che è di donare la vita eterna a tutti coloro che credono in lui.
In questo brano, siamo invitati a riflettere sulla nostra fede e sulla nostra fiducia nella provvidenza di Dio. Anche di fronte a situazioni che sembrano senza speranza, dobbiamo ricordare che il Signore è capace di fare molto con poco, di trasformare la nostra scarsità in abbondanza. Siamo chiamati a rendere grazie per le benedizioni che riceviamo e a condividere ciò che abbiamo con gli altri, confidando che Dio moltiplicherà le nostre risorse per il bene di tutti.
Che il Signore ci conceda la grazia di vedere oltre le nostre limitazioni e di affidare tutto a Lui, sapendo che Egli è il nostro Pastore, il nostro Pane di Vita e la nostra Salvezza eterna. Amen.