Patto Educativo: un unico obbiettivo, “IL RISPETTO” della persona e del creato.
Valorizzare la persona, accoglierla e coinvolgerla: sono le tre linee di azione per rilanciare il patto educativo che il Papa ha indicato in occasione dell’evento on-line, al via oggi fino a sabato, promosso dall’Unione dei Superiori Generali e dall’Unione Internazionale dei Superiori Generali degli Scolopi. Francesco ricorda che “la Vita Consacrata è sempre stata in prima linea nel compito educativo” proprio sull’esempio di san Giuseppe Calasanzio, fondatore a Roma della prima scuola popolare gratuita e aperta a tutti. “Oggi la Chiesa – scrive il Pontefice – vi chiama a rinnovare questo proposito a partire dalla vostra stessa identità e vi ringrazio per aver raccolto questa testimonianza con tanto impegno ed entusiasmo”.
Un futuro di pace
La prima delle tre linee suggerite dal Papa è la valorizzazione della persona, con “la sua dignità per far emergere la sua specificità, la sua bellezza, la sua unicità e, allo stesso tempo, la sua capacità di relazionarsi con gli altri e con la realtà che la circonda”. Compito dell’educatore è quello di tirar fuori “competenze e risorse” per “costruire insieme un futuro di giustizia e di pace”.
Rifiutare la cultura dello scarto
Papa Francesco: “Educare, annunciare e trasformare”
Lavorare dunque con le persone nel segno dell’accoglienza, l’altra linea guida, e incoraggiare “i nostri bambini e i nostri giovani – evidenzia il Papa – a imparare a relazionarsi, a lavorare in gruppo, ad avere un atteggiamento empatico che rifiuta la cultura dello scarto”. “Allo stesso modo – prosegue – è importante che imparino a salvaguardare la nostra casa comune, proteggendola dallo sfruttamento delle sue risorse, adottando stili di vita più sobri e cercando di sfruttare appieno le energie rinnovabili nel rispetto dell’ambiente umano e naturale, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e solidarietà e dell’economia circolare”.
Guardare il mondo con occhi nuovi
Infine Francesco spiega l’importanza di coinvolgere, ricordando che l’ascolto dell’altro non deve essere solo un “mero ascolto e oblio”. “Coinvolgere e impegnarsi significa lavorare per dare ai bambini e ai giovani – sottolinea il Papa – la possibilità di vedere questo mondo che lasciamo loro in eredità con un occhio critico, capace di comprendere i problemi in campo economico, politico, di crescita e di progresso, e di proporre soluzioni realmente al servizio dell’uomo e dell’intera famiglia umana nella prospettiva di un’ecologia integrale”. Nel concludere la lettera indirizzata a padre Pedro Aguado Cuesta, superiore generale degli Scolopi, il Papa assicura la sua preghiera al Signore perché “anche la vita consacrata sia parte essenziale dell’alleanza educativa globale in questo momento storico”.
Benedetta Capelli