Torino, senza esagerare

Autori: Marco Aime, Chiara Aime

Editore: BEE, maggio 2021; pagg 230

In trentatrè accurati cammei (di un libro dal piccolo formato) l’antropologo torinese Marco Aime e la sua giovane nipote Chiara pennellano le variegate facce della città, con tono lieve ma frutto di grande conoscenza ed esperienza diretta della realtà subalpina. Non una guida ma lo sguardo dell’antropologo sulla quotidianità cittadina, sul fermento vitale che l’anima, sulle ombre della storia lontana o recente che si allungano sull’oggi.

Ognuno dei capitoli è illuminato in apertura da una citazione d’autore, di chi Torino l’ha conosciuta bene. Qualche fugace assaggio:

Torino è più regolare di Filadelfia. Edifici tutti dello stesso taglio, dello stesso colore, della stessa altezza…” (H. Melville), per accompagnarci per le vie diritte e perpendicolari del suo centro, alla scoperta del suo vero cuore antico, un tempo poco raccomandabile e ora rinnovato e animatissimo con i suoi locali da aperitivo, caffè e bar etnici, ristorantini, negozi vintage, piccole gallerie d’arte…

Tra le buone cose notate a Torino non dimenticherò mai il bicerin, una specie di eccellente caffè, latte e cioccolata…” (Alexandre Dumas padre), per ricordare come Torino sia la città del cioccolato, degli eleganti caffè e come qui sia nata la curiosa espressione attribuita al primo re d’Italia Vittorio Emanuele II “Non farmi fare la figura del cioccolataio”, cioè…

Torino è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante, non d’Italia ma del mondo, (Giorgio De Chirico). Come non ricordare che Torino è considerata uno dei poli più importanti sia della magia bianca sia di quella nera?…che qui ha operato il dott. Gustavo Roll coi suoi enigmatici poteri?… E l’alone magico si stende fino al vicino monte Musinè…

Torino è una città di Santi e di Luce, quindi dove c’è la luce occhieggia anche il demonio” (Giovanni Paolo II). E la Luce, oltre che dai santi sociali, irraggia anche dalla Sindone, grande icona dell’uomo dei dolori, di Gesù Cristo, secondo la tradizione cristiana, giunta a Torino per calcoli politici della dinastia sabauda…

Innumerevoli altri sono i luoghi (anche delle immediate vicinanze alla citta), i fatti, gli aneddoti, che in queste pagine parlano di torinesi ai torinesi e ai turisti, e numerosi sono per il lettore gli incontri con noti personaggi, E. De Amicis, P. Levi, F. Nietzsche, A. Gramsci, P. Gobetti, G. Agnelli, C. Ronaldo (… e moltissimi altri ancora che a Torino sono nati o ne hanno fatto la città d’elezione) che spesso qui hanno segnato in vario modo la Storia patria. Città strana Torino, capace di grandi slanci e allo stesso tempo radicata nella sua tradizione, il tutto, però, senza mai ostentare nulla. Città strana perché prima capitale del Paese, capace di produrre metallurgia pesante ma anche cioccolato di ottima qualità, di aprire la strada al cinema in Italia, prima città a vedere le rivolte studentesche del Sessantotto, senza mai ottenere grandi riconoscimenti, appunto, senza esagerare… Capace di riprendersi dal declino industriale degli ultimi decenni del Novecento, riscoprendo le sue bellezze storiche, artistiche (Reggia di Venaria, il Museo Egizio, Il Museo del Cinema, Il Salone del libro, Terra madre…) dopo le Olimpiadi invernali 2006 che l’hanno avviata a una vocazione culturale, turistica, aperta a eventi nazionali e internazionali. Ma senza esagerare! Anche le illustrazioni, a cura di Elisabetta Damiani, sono all’insegna dell’essenziale, minimali, senza esagerare, appunto.

Marco Aime (Torino 1956) è attualmente ricercatore di Antropologia Culturale presso l’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale (Benin, Burkina Faso e Mali). Ha pubblicato numerosi articoli scientifici, testi di narrativa e favole per ragazzi… Chiara Aime (Torino 1996), laureata in Scienze dell’educazione, è un’educatrice per la prima infanzia.

Osvaldo Aime