“Madonna del Rosario”
Il significato religioso del titolo della nostra chiesa parrocchiale si ispira alla frase:
“….quale rosa piantata sui rivi d’acqua, ho portato frutto.”
La frase riferita alla sapienza di Dio nella traduzione latina della Scrittura ha ispirato il titolo della nostra chiesa parrocchiale con l’intenzione di richiamare la preghiera Mariana del Rosario.
Ogni edificio usato per esprimere le celebrazioni di fede cristiana ha un nome.
Le grandi cattedrali antiche e medioevali portavano i nomi dei protagonisti della salvezza cristiana: il Salvatore,santa Maria, san Giovanni, san Pietro…
La Riflessione sul messaggio evangelico ha messo in evidenza altri aspetti della vita di Gesù e,in particolare la devozione a Maria ha suggerito al popolo cristiano una “serie ” di espressioni di affetto che formano le attuali litanie del Rosario.
Proprio nelle litanie troviamo l’invocazione “Maria Regina del Rosario”.
Questa preghiera si diffuse nel tardo medioevo come preghiera popolare,facile aiuto a riflettere sugli avvenimenti della vita di Gesù,i “misteri gaudiosi,dolorosi,gloriosi”.
Nei registtri parrocchiali compare una citazione che testimonia la presenza di una “compagnia del Rosario” verso la fine del 1700: un gruppo di preghiera e devozione a Maria. Il titolo “Madonna del Rosario” della nuova chiesa,scelto da don Vota Francesco (1906 – 198) fu originato dalla memoria del vissuto cristiano sul territorio.
Il nome scelto allora per questa nostra chiesa puo’ ancora avere un richiamo di fede per noi?
Il libro degli “atti degli apostoli” parlando del primo nucleo di credenti accanto agli apostoli annotava: “tutti erano assidui e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e con Maria, la madre di Gesù..”
In quel gruppo erano presenti 120 persone, un numero ristretto: anche la nostra parrocchia soffre di un numero limitato di presenze, forse ci manca anche un po’ di quella concordia e vicinanza: la preghiera potrebbe ottenerci lo Spirito Santo per un ulteriore cammino?
L’attuale edificio-chiesa “Madonna del Rosario“
Attingiamo per delineare la cronistoria della costruzione dagli appunti del parroco don Francesco Vota ( a Sassi, dall’anno 1940 al 1989). Lui stesso dichiarava di mettere tutte le sue energie per realizzare la nuova chiesa. La precedente chiesa parrocchiale è ancora ben visibile,posta sul poggio a sinistra della strada per Superga.
Il luogo scelto per la nuova costruzione fu un ampio terreno presso le case della borgata,allora non molto numerose. La prima difficoltà fu l’acquisto dell’area appartenente a diverse proprietà (Comune e Fornaci). Il parroco scriveva sul “ Bollettino della parrocchia”: “presi io in mano la pratica,…..chiedo un prestito al comm. Guglielmone e Balbis della somma occorrente,……e subito dopo firmo presso il notaio l’atto di acquisto del terreno delle Fornaci-costruzioni precedentemente abbattute- e lo pago con i debiti”
Ma accanto all’aspetto economico emerge per noi, a distanza di anni, quello umano di impegno di energie e preoccupazioni. Anche allora era presente: “ perché lei si impegna in una simile impresa in questi tempi?”. Il parroco rispondeva: “Lo so che i fastidi anziché diminuire aumenteranno per tutti noi, che ne avremo per molti anni”. Tutta la comunità fu spinta alla realizzazione di questo obiettivo: nelle celebrazioni liturgiche,nelle riunioni dei gruppi e negli incontri catechistici era presente un richiamo all’opera. La forte convinzione del sacerdote, motivata dalla fiducia nell’aiuto della Madonna – si costruiva per rendere omaggio alla Vergine –ebbe pieno successo.
Le tappe della costruzione furono sapientemente studiate per sostenere la partecipazione della popolazione: si iniziò con una solenne processione al luogo della futura chiesa, portando la statua della Vergine e incoronandola: autunno !954……,intanto iniziavano- settembre 1956- i lavori di scavo e venne posta la “prima pietra” con una convocazione di tutti i parrocchiani. Il Vescovo che presiedette la celebrazione fu mons. Francesco Bottino ausiliare del card, Maurilio Fossati. Interessante un particolare di quel pomeriggio: “ i bambini si disposero intorno allo scavo iniziato per delineare con un grande cerchio tutta l’area”.
L’anno seguente – dicembre1958 – si potè accedere per le celebrazione della liturgia nella parte inferiore della chiesa ( l’attuale cappella sottochiesa) e,nuovamente con solenne processione, venne portata l’Eucarestia dalla vecchia alla nuova chiesa. Finalmente l’opera venne conclusa con la consacrazione il 2 ottobre 1966:celebrò il card. Michele Pellegrino. Mi pare importante sottolineare ancora che don Vota fu attento a tenere informato l’Arcivescovo e anche l’autorità civile, invitando alla posa della “prima pietra” l’allora sindaco di Torino Amedeo Peyron.
Entriamo ora in chiesa: ampia,rigorosa nelle linee,essenziale. L’interno disegna una croce latina e a all’incrocio delle navate, in alto, si innalza la cupola, dando respiro e luce all’edificio. Disegno dell’architetto Oreste Mazza.
Poche ma notevoli le opere artistiche: il quadro del pittore Mario Caffaro Rore, la statua delle Vergine dello scultore Giovanni Cantono, il tabernacolo di Venanzio Crocetti.
L’ampio spazio delimitato , suggerisce a chi entra il richiamo al silenzio,invita a fermarci nell’ascolto di noi stessi e a collocarci alla presenza di Dio: ancora può parlare a noi soprattutto nei momenti di preghiera personale.