Una solitudine abitata Chiara d’Assisi
Autore: Chiara Frugoni
Editore: Laterza, 2006; pagg. 284.
Chiara d’Assisi fu la prima donna a scrivere una regola originale per le donne, rifiutandosi di declinare al femminile una preesistente regola maschile: una regola stupefacente, piena di dolcezza, tesa a comprendere più che a giudicare e punire.
Chiara Offreducci, meglio conosciuta come Chiara d’Assisi, aveva solo dodici anni quando Francesco d’Assisi compì nella pubblica piazza il gesto di spogliarsi dei vestiti per restituirli al padre. Sette anni dopo Chiara lo raggiunse alla Porziuncola, una Cappella di antica costruzione, rimasta per lungo tempo in abbandono, restaurata da Francesco, il quale aveva compreso qui chiaramente la sua vocazione. Il 28 marzo 1211, alla Porziuncola, Chiara vi ricevette dal Santo l’abito religioso, dando così vita all’Ordine delle Clarisse.
Cosa curiosa è che di lei scrissero soprattutto uomini (il biografo, il papa e le gerarchie ecclesiastiche), secondo la Frugoni, con lo scopo di farla dimenticare. L’autrice sottolinea come Chiara, nel suo il percorso umano ed evangelico, pur segnato dall’incontro con Francesco, non visse all’ombra del poverello di Assisi, dal momento che era una donna dalla forte personalità, dal grande fascino e di straordinaria libertà mentale. Contrariamente a quanto avrebbe desiderato, consumò la vita dietro le mura del monastero di San Damiano, mentre avrebbe voluto una vita paritetica per le monache che non uscivano mai e per quelle che invece uscivano per soccorrere i malati o compiere altre opere caritative (cosa che sarebbe successa solo alcuni secoli dopo, con le prime suore negli ospedali e nelle scuole). Tuttavia la sua clausura, la sua solitudine, fu abitata da molti affetti e da una fortissima tensione spirituale.
Per la scelta di povertà e libertà di non possedere nulla, a imitazione di Gesù, povero, senza casa, fattosi ultimo tra gli ultimi, si battè sempre con determinazione. Mentre Francesco fu costretto a molte concessioni, Chiara non cedette neppure di fronte ai Papi, riuscendo a farsi confermare (il 17 settembre 1228) “il privilegio dell’altissima povertà”, anche se ristretto a san Damiano. Forse, facilitata dal fatto che il suo gruppo era più piccolo di quello dei seguaci di Francesco. Fu imitata in ciò da Agnese di Boemia, principessa regale, donna indomita anche lei che, colpita dal messaggio di san Francesco, scelse la vita monacale (nel 1234 fondò là un monastero delle Clarisse). Con lei Chiara intrattenne un fitto epistolario.
Circostanza nuova, rispetto al suo tempo, è l’affetto di Chiara per le sue monache, mentre allora alle donne nei monasteri venivano richiesti soprattutto sacrifici anche fisici e penitenza. Nei momenti di fragilità, di debolezza o di solitudine delle sorelle Chiara è piena di premure, le fa loro gustare una focaccia, oppure prepara un uovo da bere, le avvolge di calore. Solo quando le monache staranno meglio, parlerà di Dio e della santità. Una delicata attenzione ai bisogni dell’altro.
Chiara Frugoni, considerata fra i maggiori medievisti italiani, autrice di diversi libri tradotti in varie lingue, in Una solitudine abitata. Chiara d’Assisi, traccia il percorso umano e religioso della santa, ponendo delle importanti domande su alcuni punti dei racconti su Chiara, come la storia del Crocifisso di San Damiano, la sua fuga dalla casa paterna. Dopo aver consultato numerose ed autorevoli fonti, documenti iconografici (miniature, tavole, affreschi), riportando le voci fresche e vivaci delle consorelle e dei testimoni del processo di canonizzazione. Ne risulta una figura libera dai tratti agiografici, che spesso hanno fatto ombra alla ribelle, decisa, libera Chiara d’Assisi. Il lettore può rivedere brevemente al termine del libro, su una tavola cronologica sinottica, le tappe principali della vita di Chiara, di Francesco, dei papi che si sono avvicendati e degli avvenimenti ad essi collegati. Un essenziale quadro del tempo, del contesto in cui è cresciuta e vissuta.
Fonti: mondimedievali,net vittorio polito, notarangelo, ededitorelaterza
Osvaldo Aime