Incontro europeo dei giovani di Taizé a Torino:

Appuntamento internazionale dal 28 dicembre 2021 al 1° gennaio 2022. Preghiera contemplativa davanti alla Sindone

«Siamo onorati di ospitare nella nostra città il Capodanno con Taizé e gli oltre 6 mila giovani che per questo evento giungeranno a Torino da ogni parte d’Europa»: il neo-sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha voluto essere presente con un breve saluto alla conferenza stampa di presentazione dell’incontro europeo dei giovani che si terrà in città dal 28 dicembre 2021 al 1° gennaio 2022, tenutasi il 3 novembre 2021 nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico a Torino.

A presentare i vari aspetti dell’evento c’erano la vicesindaca Michela Favaro, l’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia, la pastora Sophie Langenech della Chiesa valdese, Frère John della Comunità di Taizé, Giampiero Leo portavoce del Comitato Interfedi in rappresentanza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Insieme con loro don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile della diocesi e don Roberto Gottardo, presidente della Commissione diocesana per la Sindone.

Questo raduno sarà un atto di coraggio e di speranza: è il primo del genere, dopo l’emergenza covid, e coinvolgerà non solo i giovani e le Chiese ma l’intera città, attraverso incontri, momenti di preghiera e di conoscenza. Il raduno avrebbe dovuto svolgersi a dicembre 2020 ma venne sospeso per l’emergenza sanitaria. «Ci fa molto piacere – ha dichiarato la vicesindaca Michela Favaro – essere il luogo di incontro per il Capodanno con Taizé e per i tantissimi giovani che, dopo molti mesi di restrizioni in cui hanno dovuto ridurre al minimo le relazioni interpersonali a causa dell’emergenza sanitaria. L’Amministrazione comunale di Torino ha assunto l’impegno di collaborare all’organizzazione, contribuendo a fornire il supporto logistico necessario alla buona riuscita dell’evento».

L’Arcivescovo ha voluto fortemente questo incontro dei giovani d’Europa. Era a Breslavia nel dicembre 2019, quando venne annunciata la scelta di Torino come sede del prossimo raduno; ha spinto la Pastorale giovanile diocesana e l’insieme delle comunità parrocchiali a compiere un grande sforzo di fraternità e di accoglienza nei confronti di questi giovani che sono il futuro dell’Europa. La diocesi di Torino, come la città, offre all’incontro di Taizé il “meglio” di quanto è e di quanto ha: un cuore aperto all’incontro, e l’organizzazione capillare dell’accoglienza nei giorni di fine anno. E, tra il meglio di Torino, c’è anche la Sindone: i giovani che lo vorranno potranno contemplare il Telo in Cattedrale. Sarà anche questa una delle esperienze di conoscenza e incontro con la città. «Per tutte le confessioni cristiane – ha detto Nosiglia – quel Telo e quel Volto rappresentano una realtà che ci interpella sulla passione del Signore. Le tradizioni e le culture delle Chiese interpretano poi in modi differenti questo amore più grande, che però è patrimonio di tutti».

Frère John è il monaco che sta seguendo la preparazione dell’evento torinese su incarico della Comunità ecumenica. Taizé, ha ricordato, è una realtà diffusa in tutto il mondo. Il canale della preghiera, della spiritualità comune, dell’amicizia sono le vere forze che rendono possibile il «pellegrinaggio di fiducia sulla Terra», giunto alla 44° edizione. Il pellegrinaggio è, ogni volta, l’occasione per conoscere più a fondo la realtà di un territorio.

In programma a Torino c’è un incontro con il mondo dei migranti, una riflessione su come i grandi testimoni della fede del passato possono aiutarci oggi, la conoscenza delle attività svolte dalle Chiese evangelica e ortodossa e la possibilità di un momento di preghiera contemplativa davanti alla Santa Sindone esposta in Duomo.

I giovani si incontreranno nelle chiese del centro storico per la preghiera di mezzogiorno e, tutti insieme, alla sera all’Oval Lingotto, per la preghiera comune. Consumeranno i pasti con le famiglie che li ospitano. La sera del 31 dicembre i giovani parteciperanno a una preghiera per la pace nelle parrocchie e a una «festa dei popoli».

Sophie Langeneck, della Chiesa evangelica valdese, ha illustrato il lavoro che la Commissione ecumenica torinese ha svolto per preparare l’accoglienza interconfessionale, spirituale e culturale, dei giovani d’Europa. «Lo abbiamo pensato e preparato in forma ecumenica – ha detto Sophie – e posso dire che ci onora incontrare a Torino la Comunità di Taizé, la cui vocazione ad una spiritualità ecumenica ed internazionale ha origini così profonde in Europa, fin dagli anni ’40 del secolo scorso. Il suo impegno per la riconciliazione cristiana anzitutto come vocazione delle generazioni più giovani rappresenta una sfida e una speranza per il cristianesimo oggi».

Giampiero Leo è intervenuto a portare il saluto e la testimonianza del Comitato Interfedi che, in Piemonte, raccoglie i rappresentanti di tutte le confessioni religiose e da anni svolge un lavoro fecondo di dialogo e confronto, favorendo iniziative di conoscenza reciproca e pace. Un punto fermo è l’incontro che si svolge il 1° gennaio, Giornata mondiale della pace, e che quest’anno si arricchirà dell’esperienza dei giovani di Taizé. La Regione Piemonte, ha ricordato Leo a nome del presidente Alberto Cirio, ha voluto impegnarsi direttamente a sostenere l’iniziativa mettendosi a disposizione per gli aspetti logistici e organizzativi.

Don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile