“Fermate la crudeltà selvaggia della guerra”
Al termine dell’udienza generale ancora una volta il Papa ha chiesto la cessazione del conflitto in Ucraina, salutando in particolare tra gli applausi dell’Aula Paolo VI i bambini accolti da due associazioni nate all’indomani del disastro di Chernobyl e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede
All’udienza generale, dopo la catechesi, il Papa ha rivolto “un saluto particolarmente affettuoso”, accompagnato da un lungo applauso, “ai bambini ucraini, ospitati dalla Fondazione ‘Aiutiamoli a vivere’, dall’Associazione ‘Puer’ e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede. E ha accompagnato il saluto con una nuova condanna dell’orrore che sta insanguinando l’est europeo.
E con questo saluto ai bambini, torniamo anche a pensare a questa mostruosità della guerra e rinnoviamo le preghiere perché si fermi questa crudeltà selvaggia che è la guerra.
“In questo ultimo tratto del cammino quaresimale – ha poi detto Francesco – guardiamo alla Croce di Cristo, massima espressione dell’amore di Dio, e sforziamoci di stare sempre vicini a quanti soffrono, a quanti sono soli, ai deboli che patiscono violenza e non hanno chi li difenda”.
Accanto ai più piccoli dal disastro di Chernobyl ad oggi
L’associazione “Puer” ha come missione l’applicazione di misure a sostegno delle realtà sociali precarie, ponendo particolare attenzione alla tutela dei minori in stato di disagio. Una storia che si interseca, in particolare, con un evento drammatico: quello avvenuto il 26 aprile 1986 che ha portato allo scoppio di un reattore della centrale nucleare di Chernobyl. Da allora, grazie a questa realtà, sono stati accolti in zone non contaminate migliaia di bambini, provenienti soprattutto dalla Bielorussia, una delle nazioni più colpite dalle radiazioni. Anche la fondazione “Aiutiamoli a vivere” è stata animata dal prezioso contributo di persone di buona volontà che spontaneamente si sono messe all’opera per aiutare le popolazioni infantili colpite dal disastro nucleare di Chernobyl. Nei giorni scorsi, una delegazione di questa fondazione si è recata in Paesi ai confini con l’Ucraina per portare aiuti umanitari, tra cui generi alimentari, indumenti, coperte, scarpe e farmaci.
Non solo cibo e vestiti
Il presidente dell’Associazione di volontariato “Puer”, Sergio De Cicco, sottolinea a Vatican News che l’affettuoso saluto di Papa Francesco è stato accolto con grande emozione dai bambini ucraini e dalle loro mamme. “Sono uscite le lacrime soprattutto quando hanno sentito il nome del loro Paese”. È stato un “momento molto toccante”.
L’Associazione di volontariato Puer, ricorda Sergio De Cicco, è impegnata da 30 anni nel fornire accoglienza ai minori. Si tratta, soprattutto, di bambini provenienti dalla Bielorussia. “Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, abbiamo voluto accogliere il più possibile mamme con bambini” provenienti da questo Paese. Anche le scuole, spiega De Cicco, stanno dando un grande supporto “per far socializzare i bambini e inserirli nel tessuto scolastico”. “A breve, dovrebbe arrivare un pullman con 50 persone, mamme e bambini”. “Io personalmente sono andato a Varsavia per accompagnare due mamme con dei bambini molto piccoli. Sono arrivati senza niente. Questo ci ha colpito molto”. Ma non devono solo essere forniti cibo e vestiti: è fondamentale promuovere l’integrazione, l’inclusione. “Bisogna far sentire loro – afferma infine De Cicco – che sono inseriti in un tessuto che li vuole aiutare”.
Infanzia negata
In Ucraina, a causa del conflitto scoppiato lo scorso 24 febbraio, sono morti almeno 144 bambini. Lo rendono noto fonti ucraine, sottolineando che quasi la metà delle vittime si registra a Kiev. In base a dati diffusi dall’Unicef, sono almeno 4 milioni e 300 mila i minori sfollati: sono più di 1,8 milioni i bambini che hanno raggiunto Paesi limitrofi come rifugiati e 2,5 milioni quelli sfollati interni. “La guerra ha causato uno dei più rapidi sfollamenti su larga scala di bambini dalla Seconda Guerra Mondiale”, ha dichiarato il Direttore generale dell’Unicef Catherine Russell. “Questo è un triste risultato che potrebbe avere conseguenze durature per le generazioni a venire”.
Senza medicine e istruzione
La guerra ha anche avuto conseguenze devastanti sulle infrastrutture civili. Sono stati colpiti ospedali e scuole. Il Ministero ucraino dell’Istruzione e della Scienza ha reso noto che sono stati danneggiate più di 500 strutture per l’istruzione. Si stima, inoltre, che almeno 1,4 milioni di persone, in Ucraina non abbiano accesso all’acqua potabile. L’Unicef ha anche sottolineato che nel Paese dell’Est europeo si registra una riduzione della copertura vaccinale per le vaccinazioni di routine e soprattutto per quelle infantili, compresi il morbillo e la polio. Questo potrebbe portare rapidamente a focolai di malattie prevenibili con i vaccini, specialmente nelle aree sovraffollate dove la popolazione si rifugia durante raid e attacchi aerei. La guerra, giunta ormai al 35.mo giorno, continua a portare traumi e devastazioni: distrugge il futuro, in particolare quello delle nuove generazioni che hanno bisogno di pace e di protezione.
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano