Il Papa ai giovani: diventate campioni di fraternità
Con un tweet, Francesco si rivolge ai giovani chiedendo loro di “non perdere mai il coraggio di sognare e di vivere in grande”, diffondendo “la cultura della cura”. Il messaggio arriva nel giorno in cui nel mondo si celebra la Giornata internazionale della gioventù, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999.
Mentre nel mondo risuona ancora l’eco delle parole pronunciate dal Papa a Lisbona in occasione della Gmg, un nuovo messaggio viene rivolto da Francesco ai giovani del pianeta, da lui invitati, con un tweet dal suo account @Pontifex , a diventare “campioni di fraternità”. “Cari giovani, non perdete mai il coraggio di sognare e di vivere in grande! Fate vostra la cultura della cura e diffondetela; diventate campioni di fraternità; affrontate le sfide della vita lasciandovi orientare da Dio e da buoni consiglieri”.
La Giornata istituita dall’Onu
Il 12 agosto ricorre la Giornata internazionale della gioventù istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre del 1999 con lo scopo di sottolineare l’importanza del ruolo dei giovani all’interno della società. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha riconosciuto il valore fondamentale dell’inclusione dei giovani nel sostenimento della pace e della sicurezza, riaffermando la centralità del loro ruolo nella risoluzione dei conflitti e nel determinare il successo delle operazioni di mantenimento e costruzione della pace. L’argomento scelto per il 2023 è “Competenze verdi per i giovani: verso un mondo sostenibile”.
La conversione ecologica
Sono innumerevoli le occasioni in cui il Papa, citando spesso l’enciclica Laudato si‘, ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento volto a tutelare il Creato, favorendo così uno sviluppo sostenibile a partire dal concetto di ecologia integrale. Di recente, in particolare, lo ha fatto guardando alla Giornata di Preghiera per la Cura del Creato, che si celebrerà il prossimo primo settembre. Nel messaggio scritto per l’occasione, Francesco insiste sulla conversione ecologica che parte dal cuore, ma deve estendersi ad ogni ambito della vita, compresa la politica. “Dobbiamo decidere – si legge – di trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società”. Il Pontefice richiama quindi San Giovanni Paolo II per invitare a rinnovare il rapporto con il Creato, indicando quattro vie da seguire per praticare il rispetto ecologico: verso Dio, verso i nostri simili di oggi e di domani, verso tutta la natura e verso noi stessi.
Andrea De Angelis – Città del Vaticano