Preti in fabbrica, operai nella Chiesa. L’esperienza dei preti operai nella Diocesi di Torino.
di Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesi di Torino, Silvio Caretto (ed.), Tommaso Panero (ed.) e Alessandro Svaluto Ferro (ed.)
Effatà editrice, 2021
Il libro offre una contestualizzazione storica e culturale del rapporto tra Chiesa e mondo del lavoro, specie industriale, negli anni del post Concilio, focalizzando l’esperienza peculiare dei preti operai in fabbrica e raccogliendo la testimonianza di molti di loro, impegnati in un’opera di evangelizzazione audace e spesso non compresa nella Chiesa stessa.
I testi pubblicati in questo volume (testimonianze di 19 preti operai) danno la possibilità di conoscere la rappresentazione che alcuni preti operai torinesi hanno dato di se stessi e della comune esperienza vissuta dalla fine degli anni Sessanta e continuata anche dopo il termine del periodo di lavoro manuale. Sono pagine scritte in epoche diverse, ma che, pur nella loro disomogeneità, offrono uno spaccato di una vicenda per molti versi discussa e lacerante.
Quegli «spezzoni di chiesa in classe operaia», di cui i preti operai torinesi si sentivano parte, hanno segnato la storia del cristianesimo in epoca contemporanea, a Torino in modo particolare. L’«antico sogno nuovo» di una comunità cristiana non più padrona, ma serva, ai margini del potere perché centrata sul Vangelo, povera e per questo libera, ha trovato nell’esperienza dei preti operai un tentativo di realizzazione. Le contraddizioni e le tensioni sono costitutive di quella storia che, attraverso l’opera di recupero della memoria raccolta in questo libro, è in parte restituita ai lettori di oggi (Marta Margotti)
Rendere viva oggi la voce di chi quell’esperienza l’ha vissuta, ha intrapreso quel cammino di amicizia con il mondo del lavoro non è un rivivere con nostalgia quel momento bensì un interrogarsi su cosa significhi evangelizzare oggi un mondo secolarizzato aperto multiconfessionale. Perché è compito precipuo della Chiesa essere sale e lievito in tutte le dimensioni ordinarie della vita, con la convinzione di chi vuol essere soltanto compagno di viaggio, consapevolezza che camminare insieme è davvero l’unica via per una evangelizzazione gentile, prossima, autentica.
Osvaldo Aime