Il passo falso
Autore: Marina Morpurgo
Editore: Astoria; pagg. 256, anno 2022
Il professor Emilio Rastelli è un primario pediatra in pensione. Uomo ruvido, difficile e chiuso, perennemente arrabbiato col mondo, non ha mai voluto parlare del suo passato, e in particolare della sua famiglia. Ma ora che la demenza senile comincia a intaccare il suo autocontrollo, dietro al suo caratteraccio sembra mostrarsi un’ombra assai oscura: forse il professor Rastelli non è chi ha sempre sostenuto di essere? Il professor appare infatti tormentato da un ricordo confuso e che gli fa molta paura, farfuglia di aver commesso qualcosa di molto brutto, e di avere un tesoro nascosto da qualche parte. Almeno così dice all’infermiera preferita, la caposala che con simpatia apertamente ricambiata dal paziente in dialisi se ne prende cura.
Inutile chiedere spiegazioni a lui, ormai alterna momenti di lucidità ad altri di agitazione e delirio che la moglie e il badante faticano a contenere. Ma un vago indizio c’è, perché il professor Rastelli spesso fugge di casa e ogni volta viene ritrovato che si aggira lungo la costa orientale del lago di Como, là dove si buttano le acque dell’Adda.
Pian piano, in un alterno racconto parallelo, tra presente e passato, si dipanano la storia del burbero professor Rastelli e quelle di due ragazzi, le cui esistenze si incrociano tra il 1943 e il 1944 sulle sponde del Lario: Giuseppe, ebreo, figlio di un’inglese e di un italiano, in fuga per la sopravvivenza, e Antonio, giovane camicia nera che con indifferenza compie razzie ai danni di ebrei e antifascisti. Entrambi belli e biondi, entrambi giovani.
E’ in una Londra del 1924, nelle nebbie di Hyde Park, sulle rive del Tamigi, che tutto inizia, ma presto il lettore si ritrova sulle sponde del lago di Como (dove abita la scrittrice Marina Morpurgo), il vero scenario della storia. Storia che verrà pian piano a schiarirsi dopo che la moglie del professore, di vent’anni più giovane, smette l’atteggiamento rancoroso verso il difficile marito e cerca di capire cosa gli sia successo prima che si incontrassero, al di là della esile versione biografica che lui le aveva sempre dato. Da quel momento coglierà le stranezze dell’uomo come occasioni per ricostruirne pezzo dopo pezzo l’ignoto passato. E le vicende assumeranno ritmi vorticosi…per arrivare al loro epilogo in una calda giornata del 2019.
E chi lo compirà il passo falso? Il professore che nel delirio invoca Irma (che non è la moglie Carla Casiraghi, spesso tentata di saltare alla giugulare dello scorbutico marito) e che si aggira in fuga sempre sugli stessi luoghi? Che scivolerà su una roccia coperta di ghiaccio verso il nero di un bosco? Oppure sarà Antonio nel tentativo di rifarsi una vita in extremis?
In uno stile narrativo lieve e ironico la storia scorre con le acque dell’Adda, trascinando il lettore in uno spaccato di storia del nostro Paese vera, tragica e terribile. I personaggi sono di fantasia, ma la rete della resistenza partigiana e ciò che i fascisti e i tedeschi hanno fatto sono Storia, quella con la S maiuscola, quella che non dovrebbe mai essere dimenticata perché non accada di nuovo, soprattutto ora che i testimoni oculari si sono spenti quasi tutti.
Parte complementare alla storia è racchiusa nei ringraziamenti del libro. Sì, perché Marina Morpurgo ci regala i link che ha consultato per la stesura del libro e che sono una testimonianza diretta di ciò che è accaduto tra la Valsassina e la Valtellina in quegli anni bui.
Fonti: Ilclubdellelettrici.altervista.org, il passo falso, 22 aprile 2022. Editrice Astoria.
Osvaldo Aime