Il Papa invita ad una giornata di digiuno per la PACE in Ucraina

«Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me tanta gente, in tutto il mondo, sta provando angoscia e preoccupazione». È con questi sentimenti che Papa Francesco ha invitato «a fare del prossimo 2 marzo 2022, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace». L’appello, risuonato nell’Aula Paolo vi al termine dell’udienza generale del 23 febbraio, è rivolto «a tutti, credenti e non credenti».

Qui di seguito l’invito di mons. Nosiglia a unirsi alla giornata di digiuno e preghiera anche sul territorio diocesano mercoledì 2 marzo (in allegato il file con i suggerimenti liturgici per la preghiera):

«Insieme ai credenti di ogni religione e ad ogni uomo e donna di buona volontà, raccogliamo l’invito di papa Francesco a dedicare, il prossimo 2 marzo 2022, una giornata speciale di digiuno e preghiera per la pace in Ucraina. Al digiuno, inteso come pratica di solidarietà che può essere vissuta da tutti, credenti e non credenti, corrisponde l’invito speciale rivolto ai credenti, perché nel giorno in cui la Chiesa di rito latino inizia l’itinerario della Quaresima, si dedichino più intensamente alla preghiera per la pace. In modo particolare, il papa invoca la Regina della Pace perché preservi il mondo dalla follia della guerra. Per questo motivo, siamo invitati a pregare per la pace nel corso della celebrazione del rito delle Ceneri, facendo nostra, nella preghiera universale, una preghiera composta da papa Francesco per invocare il dono della pace.

Invito inoltre tutti i santuari mariani della Diocesi, insieme alle comunità che lo desiderano, a dedicare uno speciale momento di preghiera alla Vergine Maria, Regina della Pace, alle ore 16.00 di mercoledì 2 marzo, nella speranza che la preghiera incessante della Chiesa, unita agli sforzi di coloro che hanno responsabilità politiche, possano portare a quella conversione dei cuori che è più che mai necessaria perché si ristabilisca la pace tra le nazioni.